Non sta a noi dire se “I Suoni e i Profumi della natura” sia stato un successo. Le impressioni e i feedback che abbiamo avuto sono stati senz’altro incoraggianti, con i bambini che hanno fatto esperienza di questa innovativa forma di contatto con la natura, divertendosi e socializzando tra loro, mentre i genitori hanno partecipato attivamente alle attività, dimostrando anche loro di apprezzarle, chiedendo quando altri eventi simili saranno ripetuti.
Per cui, e questo possiamo senz’altro dirlo, siamo contenti di come si sia sviluppata la mattinata, pur magari tra alcune piccole incertezze dovute alla grande affluenza registratasi, che è comunque per noi motivo di orgoglio, di soddisfazione, e di incoraggiamento a impegnarci per il futuro. Ma la migliore conferma per noi è il sorriso e il divertimento dei bambini, alla fine anche di quelli che piangevano perché inizialmente intimoriti dal fitto della boscaglia o dall’impatto con la numerosità del gruppo.
Già dal cerchio magico iniziale, Valeria De Meo, la “nostra” Guida Ambientale ed Escursionistica, ci ha introdotti ai linguaggi della natura, del bosco, degli alberi, degli animali; il lungo corteo che si è subito formato ha poi gioiosamente invaso il sentiero che conduce alla Villa di Mamurra, dapprima attraverso la foresta e successivamente nella macchia, per giungere infine alla Cisterna Grande del comprensorio archeologico.
Lungo il percorso erano state approntate delle “vasche sensoriali”, contenenti piccoli tesori di natura, come rametti, sabbia, ghiande: era divertente osservare la ressa dei bambini, che cercavano conferma “visiva” a ciò che toccavano con le loro mani. La lettura di Lorenzo de Gli Amici del Libro di Minturno ha fatto da intermezzo verso le altre scatole, e poi verso i sacchettini pieni di erbe aromatiche, appesi qua e là lungo il percorso e capaci di stimolare simpatici indovinelli: sarà camomilla? O forse alloro? “Che schifo, questa è cipolla! – No, è aglio!”
Ormai in prossimità della Cisterna c’è stato il “bendaggio”: i bambini hanno formato un lungo trenino, bendati (anche se qualcuno di loro ogni tanto “sbirciava”): il timore iniziale si è trasformato in divertimento e in piena fiducia nei conduttori, che poi hanno sbendato i piccoli di fronte allo spettacolo del Golfo e ai sapori preparati dagli ultimi volontari della “carovana”: pane casareccio e olio o miele, con attenzione apposita per esigenze alimentari più particolari.
La sensazione finale è stata quella di una piacevole stanchezza, ampiamente ripagata dall’allegria che questi piccoli grandi protagonisti del percorso ci hanno saputo regalare. Alla fine, al di là di chissà quale obiettivo, lo scopo principale era che tutti stessero bene e si divertissero imparando qualcosa di nuovo. Ma la cosa bella è che, probabilmente, sono stati più i piccoli ad aver insegnato a noi grandi che viceversa.